Questa seconda ondata di Covid-19 ha di nuovo significato una drastica limitazione ai nostri movimenti, ma, fortunatamente, non una chiusura completa come accadde tra marzo e maggio. Con l’attività e la vita sociale ridotta al minimo ed il tanto tempo libero a nostra disposizione è iniziata una complessa giostra di scambi di prelibatezze preparate in casa che neanche la più esperta ditta di catering avrebbe potuto organizzare.

Non ricordo come sia iniziata, rammento che durante la prima ondata facevamo il pane, la pizza e le lasagne, delle quali alla fine ci ingozzavamo noi perchè praticamente non potevamo uscire di casa. In questa fase della pandemia, invece, c’è stata una certa libertà di movimento che ci ha permesso di realizzare brevi visite con tutte le protezioni del caso.

Ecco quindi che, per supplire la mancanza di abbracci o tempo passato insieme è cominciato un continuo pellegrinare di piatti: il brodino preparato per l’amica con la sinusite, la torta di riso dolce per il vicino convalescente, i fagioli con la salsiccia per i suoceri barricati in casa, le lasagne e le tagliatelle in versione da asporto per l’impossibilità di pranzare a casa dei nonni e via dicendo un’enorme quantità di piatti preparati con dedizione. Sono settimane che ci facciamo in quattro per mandare affetto in formato gastronomico da una casa all’altra ed è assolutamente commovente essere testimone di questo “mercato nero” della felicità.

Forse ci sentiamo in gabbia, ci manca la nostra vecchia vita, la possibilità di viaggiare,  gli eventi sociali, il cinema ed il teatro. I problemi economici attanagliano e niente sembra facile, a partire dalle decisioni che vengono prese per controllare questo virus.

La nostra capacità di adattamento ci ha fatto però trovare un nuovo modo di comunicare e di gioire per le piccole cose che ancora possiamo fare. Abbiamo imparato a  trasmettere il nostro affetto sostituendo i baci, gli abbracci e le strette di mano con qualcosa di molto più pratico ed allo stesso tempo poetico.

La nuova modalità potrebbe aiutarci ad affrontare questo Natale atipico, durante il quale non si potranno condividere pranzi moltitudinari con parenti ed amici. Niente ci impedisce, però, di restare accanto ai nostri cari o ai vicini in difficoltà, facendoli sentire meno soli con un semplice gesto, scambiandoci tutto l’amore che può essere contenuto in una crostata.

Sereno Natale a tutti voi.

 

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Immagine di copertina di Barbara Bindi

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